L'EMDR è un
metodo terapeutico breve ed efficace, soprattutto per il
trattamento di grandi e piccoli traumi della vita quotidiana
che possono nascere da:
-
eventi
spiacevoli vissuti nell’età dello sviluppo
-
eventi
stressanti nell’ambito delle esperienze comuni (lutto,
malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti
coniugali, cambiamenti apparentemente piccoli,
insuccessi nello studio o nel lavoro...)
-
eventi
stressanti al di fuori dell’esperienza umana consueta
quali disastri naturali (terremoti, inondazioni) o
disastri provocati dall’uomo (incidenti gravi, violenza,
torture)
Negli ultimi
anni ci sono stati più studi e ricerche scientifiche
sull’EMDR che su qualsiasi altro metodo usato per il
trattamento del trauma e dei ricordi traumatici. I risultati
di questi lavori hanno portato questo metodo terapeutico ad
aprire una nuova dimensione nella psicoterapia. L’efficacia
dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia
per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi
di minore entità.
Le dr.sse Antonella Manetti ed
Elisa Fumarola sono terapeute qualificate EMDR.
Per saperne di più: domande e risposte
L’EMDR,
Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti
Oculari, è una metodologia psicologica per il trattamento
dei problemi emotivi causati da esperienze di vita
disturbanti, che variano dagli eventi traumatici, come
stress da combattimento, aggressioni e calamità naturali, ed
eventi disturbanti nell’infanzia. L’EMDR viene inoltre
utilizzato per alleviare l’ansia da prestazioni e per
rafforzare la funzionalità delle persone sul lavoro, nello
sport e nello spettacolo.
L’EMDR è un
metodo complesso che unisce elementi originari di
orientamenti teorici clinici consolidati, tra cui quelli
propri della scuola psicodinamica, cognitivocomportamentale,
ed incentrata sul cliente. L’EMDR offre a molti pazienti un
sollievo più rapido ai disturbi emotivi rispetto alle
psicoterapie convenzionali.
Nel 1987, la
psicologa Francine Shapiro scoprì che i suoi movimenti
oculari volontari riducevano l’intensità di pensieri
negativi disturbanti. La dottoressa Shapiro iniziò uno
studio (Shapiro, 1989) volto ad esaminare l’efficacia
dell’EMDR nel trattamento di reduci del Vietnam
traumatizzati, e di vittime di aggressioni sessuali e scoprì
che l’EMDR riduceva notevolmente i sintomi dei loro disturbi
da stress post-traumatico.
Le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
(2013) individuano solo 2 metodologie per il trattamento in
caso di traumatizzazione e stress:
"[...] La
terapia cognitivo comportamentale focalizzata sul trauma e
l'EMDR sono consigliati per bambini, adolescenti ed adulti
con diagnosi di PTSD (Disturbo da stress post traumatico).
Come la terapia cognitivo comportamentale focalizzata sull
trauma, l'EMDR ha la finalità di ridurre il livello di
stress soggettivo e di rafforzare le cognizioni adattive
legate ad un evento traumatico. A differenza dellla terapia
cognitivo comportamentale focalizzata sul trauma, l'EMDR non
implica
(a) dover fare una descrizione dettagliata dell'evento,
(b) fare una discussione diretta delle credenze,
(c) realizzare un'esposizione prolungata, o
(d) compiti a casa [...]"
>
World Health Organization (2013). Guidelines for the
management of conditions that are specifically related
to stress. Geneva, WHO.
La ricerca
scientifica ha stabilito che l’EMDR è efficace nel
trattamento dello stress traumatico. I terapeuti però hanno
studiato e riferito di aver avuto successo
con l’EMDR
nel trattamento delle seguenti patologie:
L’EMDR è un
approccio incentrato sul paziente che permette al terapeuta
di facilitare la mobilitazione del suo meccanismo di
autoguarigione, stimolando un sistema innato di elaborazione
delle informazioni nel suo cervello. Infatti, l’EMDR sembra
avere un effetto diretto sulla modalità di funzionamento del
cervello. L’EMDR sembra essere simile a quanto avviene
naturalmente durante i sogni o il sonno REM (Rapid Eye
Movement).
Il modello
dell’EMDR riconosce la componente fisiologica delle
difficoltà emotive ed affronta direttamente queste
sensazioni fisiche, insieme alle convinzioni negative, agli
stati emotivi e ad altri sintomi disturbanti. Pertanto, si
può considerare l’EMDR come un metodo terapeutico a base
fisiologica che aiuta le persone a sentire il ricordo di
esperienze traumatiche in modo nuovo e meno disturbante.
Sebbene le
modalità del funzionamento dell’EMDR non siano ancora
chiare, sono in corso continue indagini sui possibili
meccanismi grazie ai quali l’EMDR può facilitare una
rielaborazione dell’esperienza traumatica. Ciò che sembra
chiaro ai
ricercatori è che gli eventi attuali possono
ristimolare pensieri, emozioni e sensazioni fisiche negative
derivanti da esperienze precedenti che continuano ad essere
causa di disagio per il paziente.
L’EMDR sembra
cambiare le associazioni di quegli eventi, riducendo
notevolmente il disturbo presente relativo sia agli eventi
passati che a quelli attuali.
Sono state avanzate varie
ipotesi per spiegare come l’EMDR agisce nella mobilitazione
dell’elaborazione rapida del materiale cognitivo ed emotivo,
e, tra queste:
1. Inibizione
reciproca, unendo il disturbo emotivo ad una “risposta
indotta di rilassamento” (Wilson, D., et al., 1996)
2. Riduzione
delle anomalie neurologiche nelle persone traumatizzate,
come dimostrato con studi SPECT scan del cervello dei
soggetti (Levin, P., Lazrove, S., e van der Kolk, B. A.
in stampa).
3. Soppressione
dell’evitamento per mezzo di una serie ottimale di stimoli
di distrazione, che permettono l’elaborazione dei ricordi
traumatici fino alla loro risoluzione.
Durante l’EMDR,
il terapeuta lavora con il paziente per l’identificazione
del problema specifico, oggetto della terapia.
Utilizzando un protocollo strutturato, il terapeuta guida il
paziente nella descrizione dell’evento o dell’aspetto
disfunzionale, aiutandolo a scegliere gli elementi
disturbanti importanti. Viene chiesto al paziente quali
pensieri e convinzioni ha mentre richiama l’aspetto peggiore
o più disturbante dell’evento.
Il terapeuta
aiuta l’elaborazione mediante movimenti guidati degli occhi,
o altre stimolazioni bilaterali degli emisferi cerebrali.
Durante i set di movimenti oculari, il paziente rivive vari
elementi del ricordo iniziale o di altri ricordi. Il
terapeuta interrompe i movimenti oculari ad intervalli
regolari, per accertarsi che il cliente elabori
adeguatamente da solo. Il terapeuta facilita il processo
prendendo decisioni cliniche relative alla direzione
dell’intervento. L’obiettivo è l’elaborazione rapida delle
informazioni relative all’esperienza negativa da parte del
paziente, fino ad una sua “risoluzione adattiva”.
Durante l’EMDR
il paziente può provare emozioni intense, ma al termine
della seduta, la maggior parte delle persone riferisce una
notevole riduzione nel livello di disturbo associato
all’esperienza traumatica. Nelle parole della dottoressa
Shapiro, questo è legato ad una riduzione della
sintomatologia, ad un cambiamento nelle convinzioni negative
del cliente verso quelle positive nuove, ed alla prospettiva
di una funzionalità ottimale. Il “triplice approccio”
globale utilizzato nell’EMDR si rivolge
1) alle
esperienze passate,
2) alle attuali cause di stress, e
3) ai pensieri ed alle azioni desiderate per il futuro.
Il trattamento
con l’EMDR può durare da un minimo di 1-3 sedute, ad un anno
e più per i problemi più complessi. Il tipo di problema, le
circostanze di vita e l’entità dei traumi passati
determineranno il numero di sedute necessarie.
L’EMDR
può essere utilizzato nell’ambito di una psicoterapia
tradizionale
Vari studi
scientifici hanno dimostrato l’efficaci a dell’EMDR, per
esempio il prestigioso Journal of Consulting and Clinical
Psychology ha pubblicato, nel dicembre del 1995, una ricerca
di Wilson, Becker e Tinker. Questo studio, su 80 soggetti
affetti da stress posttraumatico, ha dimostrato che i
pazienti sono notevolmente migliorati con l’EMDR, ed
ulteriori studi hanno dimostrato che tali risultati
terapeutici si erano mantenuti dopo il follow-up a 15 mesi.
In realtà, fin dal 1989 sono stati condotti vari studi
controllati ed i risultati dimostrano che l’EMDR è uno dei
trattamenti più efficaci per i disturbi da stress
post-traumatico (PTSD).
Gli studi
indicano inoltre che l’EMDR può rivelarsi efficace nel
trattamento delle fobie (Kleinknecht, 1993), degli
attacchi di panico (Goldstein e Feske, 1994; Nadler,
1996), dell’ansia da prestazioni sul lavoro (Foster e
Lendl, 1996), dei disturbi da dismorfismo corporeo
(Brown, McGoldrick e Buchanan, 1997), dei traumi nei bambini
(Greenwald, 1994), e nella riduzione dei dolori
cronici (Hekmat, Groth e Rogers, 1994).
L’Associazione
italiana, parte dell’Associazione Internazionale dell’EMDR
(EMDRIA), è un’associazione senza scopo di lucro ed è
l’associazione professionale dei terapeuti formati ed
abilitati all’applicazione dell’EMDR come metodo
terapeutico. Il suo statuto stabilisce che: “Lo scopo
primario dell’associazione Italiana è quello di fissare,
mantenere e promuovere i più elevati standard di eccellenza
e di integrità nella pratica, nella ricerca e nella
formazione sull’EMDR. A questo scopo l’Associazione per
l’EMDR in Italia fornisce informazioni relative al metodo e
quando richiesto può indicare i nominativi dei terapeuti
abilitati ad applicare l’EMDR nella loro pratica clinica,
disponibili nelle diverse località italiane.
Per avere
informazioni sui terapeuti qualificati sull’EMDR, potete
contattare l’Associazione al seguente indirizzo:
Associazione per l’EMDR in Italia -
www.emdritalia.it
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