I disturbi dell'apprendimento

 

Per disturbi dell'apprendimento si intende la presenza, in età evolutiva, di significative difficoltà nell'acquisizione e utilizzazione della lettura, della scrittura e del calcolo.

La diagnosi di viene fatta in seguito ai risultati di test specifici. Questi disturbi a volte "si nascondono" nei comportamenti più visibili ed altrettanto problematici quali il deficit di attenzione e iperattività, il disturbo depressivo; i disturbi di ansia. L'evoluzione è condizionata da vari fattori quali: la gravità del disturbo specifico, le associazioni tra difficoltà di scrittura, lettura e calcolo, il livello cognitivo e metacognitivo, la presenza di un disturbo psichiatrico, il tipo di compromissioni neuropsicologiche, la precocità e adeguatezza degli interventi e le risposte ambientali.

Spesso accade che il loro inserimento sociale all'interno del gruppo classe risulti problematico perché il sentirsi incompetenti nell'apprendere può comportare un sentimento di inferiorità nelle interazioni tra pari.

Inoltre, il percorso scolastico di questi soggetti è frequentemente segnato da ripetuti insuccessi. Gli insegnanti e i genitori possono attribuire questi esiti ad una mancanza di impegno, etichettando i ragazzi come oppositivi, pigri, non interessati. Dal canto loro, essi percepiranno che le difficoltà non vengono riconosciute e per proteggersi eviteranno i compiti e/o metteranno in atto comportamenti disturbanti, con conseguente degenerazione delle relazioni con gli adulti.

Affiancare al trattamento del disturbo specifico (che deve avvenire mediante operatori specializzati e programmi mirati) l'intervento dello psicoterapeuta consente di occuparsi dell'organizzazione emotivo relazionale di questi ragazzi che spesso mostrano una grande sofferenza psicologica legata ai vissuti delle loro carenze; tali vissuti possono incidere pesantemente sull'autostima e la motivazione ad apprendere...

 

"...Ciò che muove il bambino all’attività è un impulso interiore primitivo, quasi un vago senso di fame interna, ed è la soddisfazione di questa fame che lo conduce a poco a poco ad un complesso e ripetuto esercizio dell’intelligenza nel comparare, giudicare, decidere un atto, correggere un errore..."

[Maria Montessori]

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